Descrizione
Il nome Scopello appare per la prima volta nel 1217. Più recentemente il nome Scopello è stato citato nella storia per la fonderia che il Cav. Nicolis di Robilant propose al re Carlo Emanuele III di costruire nel paese. Il benestare venne dato nel 1734. La fonderia fu installata fra il Sesia, la strada statale e l’abitato a monte del comune quasi al confine con quello di Pila (attualmente su quest’area esiste un camping) Questo stabilimento siderurgico, che a quel tempo era il più grande d’Italia, aveva una amministrazione modello, voluta dal ministro Bogino la cui famiglia era oriunda di Cravagliana. Vi si fondeva il minerale di rame e di oro che veniva estratto dalle miniere di Alagna; il minerale di ferro proveniva dall’alta e bassa Valsesia e in tempi più recenti, il minerale di nechel si ricavava dalla miniera di Sella Bassa. Questa miniera, benchè sorgesse nel comune di Caprile, a 300 metri dal confine con Scopello, è da tutti ritenuta , anche nella letteratura mineraria, come appartenente a Scopello, perché si trova in Val Barbina, valle orograficamente valsesiana, da dove è più facile e breve l’accesso alla miniera . Da questi fabbricati che portavano la scritta: Fondine di S.M. il re di Sardegna, uscì il rame che servì per rivestire gli scafi delle navi napoleoniche e vi vennero forgiate le palle di ferro per i cannoni che Napoleone usò nella guerra franco – prussiana. Dell’antica fonderia rimane ora soltanto una ciminiera, nel pianoro a monte dell’abitato. Nel periodo della dominazione francese il comune di Scopello era diviso in due parti ed il fiume Sesia era il confine fra l’Impero Francese e la Repubblica Italiana. Particolarmente interessante la serie di chiese esistenti, tra cui la più antica del XIII secolo dedicata a San Bernardo in frazione Ordarino, la chiesa e oratorio dedicati alla Madonna della Neve all’Alpe di Mera, diversi oratori nelle frazioni di Chioso, Casa Pareti, Rua, San Rocco, Frasso e soprattutto la Chiesa Parrocchiale inserita nella parte alta e centrale del paese, di recente restaurata con ritrovamento di opere artistiche originali d’epoca; al suo interno uno splendido organo “Mascioni”, recentemente restaurato, costruito da Vincenzo Mascioni nel 1925, collocato sulla tribuna soprastante la porta principale, racchiuso in cassa lignea di stile settecentesco; la chiesa è dedicata alla Madonna Beata Vergine Maria Assunta. Il 15 Agosto lungo le vie del paese, la statua della Madonna, realizzata in legno massiccio, opera del gilardi, è portata in processione a spalla degli uomini, mentre le donne indossano il costume tradizionale del paese.
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